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Tre domande a Hassan Aydinli

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Fonte: “France Irak Actualité

Il Dr. Hassan Aydinli è il rappresentante del Fronte Turkmeno Iracheno in Europa

  1. Quanti partiti turcomanni saranno rappresentati alle prossime elezioni legislative e in quali coalizioni?

Vi sono due categorie di partiti:

  • quelli creati dai Turkmeni stessi e che difendono realmente la causa turkmena.
  • Quelli formati e finanziati dai Curdi (Barzani e Talabani). Questi non hanno di turkmeno che il nome e sono al servizio degli interessi curdi.

Nella prima categoria abbiamo:

  • Il Fronte Turkmeno Iracheno è un’organizzazione politica composta di numerose partiti e associazioni civili turkmene, presieduto dal Dr. Saadettin Ergec. Il Fronte Turkmeno Iracheno presenta la propria lista da solo nella provincia di Erbil, in qualsiasi altro luogo dell’Iraq, il Fronte Turkmeno Iracheno è entrato in coalizione con la lista Iraqiya condotto dal Signor Iyad Allaoui.
  • L’Unione Islamica dei Turkmeni d’Iraq, partito presieduto dal Signor Abbas al-Bayati. Egli presenta i suoi candidati ed è entrato in coalizione con la lista di Dawlat al-Kanoun condotta da Nouri al-Maliki.
  • Il partito di Turkmeneli presieduto dal Signor Riyad Sarikahya si presenta alle elezioni nella coalizione condotta da Ammar al-hakim, capo del Consiglio supremo islamico iracheno.
  • Il movimento sadrista turkmeno di Sigonr Fawzi Akram Terzi, fa anche parte della coalizione di Ammar al-Hakim. E’ capolista nella provincia di Erbil.
  • Il partito d’Adalat Turkmeno, presieduto dal Sigonr Anwar Bayrakdar è entrato nella coalizione di Al-Tawafuk Al-Iraqi di Ussama Tawfiq Mukhlif.

Gli altri partiti, autodefinitesi turkmeni, che si presentano alle prossime elezioni, sono tre.

Essi sono tutti nella coalizione curda Barzani + Talabani. Io non ci tengo a ricordare i loro nomi, né a dire qualcosa a loro riguardo. Per noi, questi sono partiti “da cartone animato”, cioè fabbricati dai curdi per dividere i Turkmeni e assimilare coloro che sono sotto il loro controllo, o che li utilizzano.

  1. Quali sono le loro principali rivendicazioni?

Le principali rivendicazioni dei sei partiti che ho citato sono:

  • Preservare l’unità dell’Iraq.
  • Far riconoscere i Turkmeni d’Iraq come la terza comunità principale dell’Iraq, con diritti e doveri uguali a quelli riconosciuti agli Arabi e ai Curdi in Iraq, in particolare il riconoscimento della lingua turkmena (il Turco) come la terza lingua ufficiale del paese, la partecipazione effettiva della comunità turkmena a tutti i livelli di potere in Iraq attraverso l’inclusione dei loro rappresentanti politici negli organi supremi che dirigono il paese, come il Consiglio della Presidenza, il Consiglio del governo, il Presidente del Parlamento, il Consiglio superiore della Presidenza il Consiglio di governo, la Presidenza del Parlamento, il Consiglio superiore della giustizia, lo stato maggiore dell’esercito, della polizia e della sicurezza. I Turkmeni sono esclusi da questi organismi dopo l’invasione dell’Iraq perché il potere politico, sotto l’occupazione anglo-americana, il 9 aprile 2003, è stata attribuito su una base etnico-confessionale ed esclusivamente ai partiti che avevano collaborato con gli occupanti (Curdi, sciiti e sunniti).
  • Modificare la costituzione irachena o meglio scrivere una nuova costituzione moderna compatibile con i nostri tempi eliminando le terminologie assurde incluse nell’attuale, in particolare i territori contestati e gli articoli “superati”, come l’art. 140 che concerne l’avvenire della provincia di Kirkouk, denominata Al-Tamim dal regime precedente nel 1972. La questione centrale è l’avvenire e l’appartenenza della sua capitale, Kirkouk, con i suoi enormi giacimenti petroliferi che è storicamente e culturalmente turkmena da più di 8 secoli. E’ necessario ricordare che Kirkouk ha subito due politiche successive di modificazioni etniche nelle ultime quattro decadi: una politica pianificata di arabizzazione sistematica e di modificazione etnica in favore degli Arabi dal regime precedente tra il 1968 e il 2003; poi una politica prestabilita di curdificazione e di modificazione etnica in favore dei Curdi. Quest’ultima è stata più estesa, più rapida e più violenta che la precedente. La sua messa in opera ha debuttato il 10 aprile 2003 con l’accordo e la complicità delle forze d’invasione americane, quando le milizie dei partiti curdi “peshmerga” di Barzani e Talabani hanno occupato Kirkouk.
  • Ottenere per i Turkmeni d’Iraq l’autonomia nella loro regione, cioè la regione a maggioranza turkmena d’Iraq chiamata il Turkmeneli, situata tra quella a maggioranza araba e quella a maggioranza curda. La Turkmeneli si estende da Tel Afar all’ovest di Mosul fino a Badra (Bedre in curdo, n.d.t.), a est di Baghdad.
  • Recuperare tutte le proprietà e le terre agricole appartenenti ai Turkmeni che sono state confiscate dal regime precedente e che non sono ancora state liberate o restituite.
  • Recuperare tutte le proprietà e le terre agricole appartenenti ai Turkmeni che sono state occupate e confiscate dalle milizie curde dopo il 10 aprile 2003.
  • Liberare l’Iraq dalle forze d’occupazione straniere.
  • Fare dell’Iraq un paese unificato, democratico e moderno, dove tutti i cittadini saranno uguali.
  1. Che ne è della situazione a Kirkouk?

La situazione attuale a Kirkouk, che perdura dal 10 aprile 2003, non è né soddisfacente né accettabile per i Turkmeni. Dopo questa data, Barzani e Talabani sono stati autorizzati, in collaborazione con l’occupante, a installare i loro peshmerga e più di 600.000 individui venuti dalla regione autonoma curda per modificare la composizione demografica della città. Tra di loro, ci sono anche dei Curdi non iracheni … Questa situazione, intollerabile, è ugualmente denunciata dagli Arabi di Kirkouk.

Se è stato così difficile votare la nuova legge elettorale, è a causa della sua contestazione ad opera dei Turkmeni e degli Arabi di Kirkouk. Grazie ad essa, il risultato delle elezioni per la provincia non varrà che un anno. Sarà condizionato dalla verifica dell’autenticità delle liste elettorali stabilite dalle autorità curde. Se si accerta che queste sono state gonfiate in favore dei Curdi, una nuova lista sarà stabilita e nuove elezioni legislative avranno luogo.

Noi, Turkmeni, speriamo che le elezioni legislative del 7 marzo 2010, che si svolgeranno secondo il principio delle liste aperte, condurranno in parlamento una squadra più patriottica e nazionalista irachena e meno confessionale. Noi speriamo che questa manterrà Kirkouk in un Iraq unificato.

Noi speriamo, infine, che la nuova maggioranza rigetterà categoricamente la rivendicazione egemonica e ingiustificata dei Curdi sulla città e sui a loro dire “altri territori contestati”.

03/01/2010

Traduzione di Stefano Vernole


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